Chourmo
Di fronte al mare la felicità è un'idea semplice.
22 luglio 2006
21 luglio 2006
12 luglio 2006
10 luglio 2006
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Si parla di calcio, non di quello giocato ma di quello vissuto dai tifosi, da tutta quella gente che impazzisce per questo sport che ormai ha ben poco di sportivo. Ho seguito il primo tempo in piazza, davanti al 'megaschermo', circondato da gente tesa, nervosa, pronta ad insultare l'avversario alla prima occasione. L'ho trovato uno spettacolo veramente deprimente. Dico questo perchè non avevo mai seguito un mondiale da così vicino e quello che immaginavo di trovare era un clima totalmente diverso. Pensavo ad una sorta di olimpiade del pallone, dove le piazze sarebbero state invase dai colori e dalla passione genuina dei tifosi. Bandiere diverse sventolate dallo stesso vento. Rispetto per gli avversari.
E invece non hotrovato nulla di tutto questo. Pensavo ci fossero bandiere francesi, ma era solo la luce che trasformava un verde scuro in blu. Solo bandiere dell'Italia, per i francesi nessuna tolleranza.
Al primo fallo sono partiti cori razzisti contro i giocatori avversari, grida isteriche di ragazze, tifose improvvisate, con la faccia dipinta. Sono passati solo cinque minuti.
Mi guardavo in giro e quello che vedevo non era amore per la propria squadra, ma odio per i francesi. Cosa ci facevo io lì? Come avrei potuto abbracciarmi al momento di un gol con gente che urla 'negri di merda', con gente che vuole morti i francesi? Cosa ho in comune con questa gente? Niente, niente, niente.
Ero deluso, schifato, incazzato.
Per me la partita è finita al quinto minuto del primo tempo.