22 aprile 2006

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Ieri sera sono andato all'ennesimo concerto di mucica classica. Per l'ennesima volta mi sono sentito vecchio. Una manciata di ragazzi e tutto il resto della platea andava dai cinquant'anni in su. Sto esagerando, ma neanche tanto.
Non capisco perchè la musica classica non riesca ad avvicinare i giovani. So benissimo che è una musica difficile, anche se non tutta. Infatti l'unica volta che ho visto quel gioiello dell'auditorium Agnelli di Renzo Piano venire preso d'assalto da ragazzi della mia età, è sato quando l'orchestra sinfonica ha proposto il Bolero di Ravel. A mio parere un'opera che non vale il tutto esaurito rispetto ad altri concerti in programma.
La colpa potrebbe essera della poca informazione offerta sui concerti. Evidentemente punta a reclamizzare le cose più conosciute. Quelle per cui c'è la certezza matematica e la consapevolezza di un articolo non sprecato. Ma in fondo viviamo in un mondo dove ciò che ci interessa dobbiamo cercarcelo da noi.
L'informazione decide cosa farci vedere o sentire quella settimana, come gli sconti al supermercato decidono cosa farci mangiare. Che bella fine!

Ogni epoca è stata caratterizzata da qualche invenzione. Noi viviamo in un epoca dove la cosa più bella che abbiamo è internet. Quindi bisogna sfruttarla. Ti permette in pochi secondi di trovare quello che cerchi e senza fatica. Quest'ultimo è l'elemento fondamentale perchè una cosa riesca oggi.
Quindi visto che se uno vuole informazioni può trovarle facilmente, allora mi chiedo se è la musica classica che non piace. E me ne dispiaccio se è realmente così. Ci si potrebbe accorgere, per assurdo, di come la musica del Cinquecento sia più innovativa della nostra.
Tenterò di incuriosirvi scrivendo qualcosa sui concerti che vedrò. E non sia mai che riuscirò a farvela apprezzare.